SARANNO FAMOSI?

prima o poi scriverò qualcosa...più poi che prima...

30 gennaio, 2007

Turbamento

Qualche giorno fa ho sentito al telegiornale la notizia di una giovane ragazza, di quasi 17 anni, morta di meningite. Dio santo, di nuovo? Ma perchè, perchè mi chiedo?! Il mio "agnosticismo speranzoso", come lo chiamo io, vacilla vistosamente ogni volta e mi sale una rabbia inverosimile, risultante dall'impotenza verso questa Divina Ingiustizia che priva genitori e fratelli dell'oggetto più grande del loro amore. Ieri mi è giunta l'email di una persona molto cara, nonostante lo strano rapporto rimasto tra noi. La ragazza era sua nipote, quasi sua figlia. L'ultima volta l'ha vista a Natale. Suo fratello aveva otto figli, aveva. La profonda fede ha permesso loro di non impazzire e forse la forza di andare avanti può derivar loro solo dalla consapevolezza che gli altri hanno ancora bisogno di aiuto, di amore, di sostegno...ora più che mai. Cerco di non pensarci, di allontanare da me ansia, inquetudine, angoscia e timore, ma è inevitabile, è assolutamente inevitabile chiedermi cosa farei io in una situazione simile. Impazzirei. Spaccherei tutto ciò che mi circonda perchè niente avrebbe più senso. Poi sfiderei Dio e lo insulterei, ma così gli darei la soddisfazione di esistere e allora lo ignorerei totalmente, non rendendolo degno neanche del mio disprezzo. Poi forse chiederei perdono, perchè avrei bisogno di lui , e di sapere che in qualche forma inspiegabile i miei cari ci sono ancora e stanno bene. E' difficile trovare una via di mezzo tra il volersi rifiutare di giustificare ogni cosa solo perchè non comprensibile dalla nostra mente e il voler non avere la presunzione di conoscere i disegni divini, io così intellettualmente poco dotata, io proprio io che ho difficoltà a capire "Crescita e forma" di Thompson.

5 Comments:

  • At 1/30/2007 1:30 PM, Anonymous Anonimo said…

    kakkiarola, anke io ero rimasto sciokkato settimana scorsa, leggendo la notizia sul giornale ke una ragazza di 16 anni, ammalatasi venerdì pomeriggio di meningite, la domenica pomeriggio era già morta... ke dire, c'è chi darebbe la colpa al Diavolo per averla portata via, ki la darebbe a Dio perchè è ingiusto, o chi semplicemente soffre per la grossa ferita al cuore che non lascia spazio ad altro... alla fine non resta altro ke fermarsi un attimo a raccogliere ciò ke resta, e andare avanti sperando ke il dolore resti il + indietro possibile...

     
  • At 1/30/2007 2:18 PM, Anonymous Anonimo said…

    Dunque io sono una persona molto religiosa ma di mentalità anche molto aperta. Non sono una di quelle persone che quando non sanno cosa rispondere ricorrono alla solita "Le vie del signore sono misteriose". Cerco sempre di ragionare sui fatti, e devo ammettere che essere credenti a volte è davvero difficile, soprattutto quando ci si trova di fronte ad episodi come questi. Come ci si può dare una spiegazione? Non so se il modo c'è, semplicemente alcune cose succedono e basta, ma penso che questo lo abbiano sperimentato più o meno tutti almeno una volta nella vita. Possiamo dare una spiegazione scientifica all'accaduto, possiamo darne una religiosa, possiamo darne infinite altre, ma il fatto resta sempre e comunque. Perciò quali sono le soluzioni? Compiangere e soffrire, è umano farlo. Arrabbiarsi, anche questo è umano. E poi? Andare avanti, il che non vuol assolutamente dire dimenticare o rimanere indifferenti riguardo a quanto successo. Mio cugino di secondo grado a quattordici anni è morto di tumore, fulminante. Avrebbe circa la mia età oggi, e la madre in tutti questi anni ogni giorno ha fatto solo avanti ed indietro dal cimitero. Sara, con cui sono stato battezzato è morta lo scorso inverno di tumore al cervello, è sempre stata bene e da piccoli andavamo in piscina assieme. Perchè io si e loro no? Non c'è alcun modo di saperlo, è giusta l'indignazione, è giusta la rabbia ma la seconda ingiustizia che scaturisce dalla tragedia è perdere oltre che la vita di un caro, anche la propria. La vita è fragile e preziosa, ma io sono convinto che una persona attraverso il ricordo di chi l'ha amata, possa vivere per sempre.

     
  • At 1/30/2007 5:13 PM, Anonymous Anonimo said…

    Se hai la sensibilità di porti questi interrogativi e la compassione per soffrire assieme agli altri sei molto più dotata di quanto tu possa pensare.
    Se hai la capacità di interrogarti sulle tue reazioni ed il coraggio di darti delle risposte sincere al tuo interrogativo sei da ammirare davvero.

    Sollevi interrogativi tanto profondi ed antichi che io davvero non so affrontare. Rimane solo il fatto che siamo semplicemnte umani, col bisogno di capire il perchè, magari di incolpare qualcuno, incapaci di accontentarci di un semplice "è così e basta".
    Ma forse è proprio solo così, troppo semplice per accettarlo, troppo banale per accontentarsene se, da un momento all'altro, senza un motivo, una ragione e neppure una scusa, quella che un momento prima è l'incarnazione dei quanto più meraviglioso esista nell'universo, una vita, può semplicemente cessare di esistere.

    Ma è proprio questo che rende ancora più prezioso tutto, ogni attimo, ogni sorriso, ogni mano che stringiamo, ogni lacrima versata, ogni idea grandiosa, ogni pagina di ogni libro, ogni alba, ogni fetta di torta, ogni amico, sorella, parente, ogni lavoro, ogni corsa, ogni foto scattata... ogni secondo di vita.

    Non ci resta che andare avanti, consapevoli della fortuna che abbiamo, portare con noi il ricordo e la strada fatta con le persone che per noi hanno contato e ci hanno lasciato, e circondarci di tutte quelle persone con cui vogliamo condividere questo tragitto, sapendo che dovremo prima o poi portare anche il loro testimone, accettando che prima o poi, dovremo passare ad altri il nostro. Non ci è dato sapere quando, per questo le nostre mani dovrebbero essere sempre pronte ad afferrare chi abbiamo di fianco, e a lasciarci andare.

     
  • At 1/31/2007 9:52 AM, Anonymous Anonimo said…

    Grazie a tutti per le belle parole e per la profondità e sincerità dei vostri pensieri. Ieri, nello scrivere questo post, mi sono fatta prendere da rabbia e sconforto ed ho mostrato solo il lato "più credente" del mio agnosticismo, solo perchè il mio lato "più scettico" inevitabilmente porta dolore aggiuntivo. Questa parte di me concorda pienamente con Eric. Capisco Fluidcell quando dice che in tali situazioni è difficile essere credenti, e questo perchè uno cerca delle risposte, delle motivazioni...che probabilmente semplicemente non esistono...e come dite voi "è successo e basta". Ma per quanto sia difficile, la fede è cmq sempre un grande aiuto in simili sventure. Per quanto non ci siano soluzioni alla sofferenza, il pensare che ci sia qualcuno o qualcosa dopo la morte non è un conforto indifferente. Chi di questa fede non è fornito ha davvero come unica risposta un pensiero simile "la mia bambina è morta, per caso è toccato a lei. Sarebbe potuto accadere ad un'altra, ma per sfortuna è capitato proprio a lei. E non c'è un motivo e non c'è sollievo, e non la incontrerò più nè domani nè mai. Avrei voluto dirle ancora tante cose e avevo una marea progetti di cose da fare insieme, ma non avrò più la possibilità di dirle alcunchè e di condividere con lei i miei giorni. Fino a ieri era in grado di giocare, crescere, pensare, sognare, stupirmi, ma dal momento che la sua macchina vitale ha cessato di funzionare, poichè non esistono nè anima nè aldilà, ha dentro di sè meno vita di un ceppo di legno nel camino". E se questa è la realtà, è una realtà troppo dura da sopportare. Non nel senso che io la rifiuti, no, la accetto eccome, solo non capisco come si possa tornare a sorridere e gioire un domani, come si possa andare avanti, con rinnovato vigore...tuttavia è quello che vorrei e so che, per fortuna, è possibile.

     
  • At 1/31/2007 10:44 AM, Anonymous Anonimo said…

    La morte fa parte della vita, ma noi essere umani non l'accetteremo mai fino in fondo, perché siamo animali ribelli.

     

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