SARANNO FAMOSI?

prima o poi scriverò qualcosa...più poi che prima...

28 agosto, 2007



Eccomi di ritorno, da pochi giorni per la verità.
Dopo il viaggio in Madagascar (viaggio eh, non vacanza: è diverso, profondamente diverso!) ed un po' di rilassamento al mare, sono ora temporaneamente alloggiata in una confortevole magione a fare la suora di clausura e scrivere la tesi.
Ma, tornando al viaggio, ne avrei di storie da raccontare, di aneddoti curiosi, di considerazioni di ogni genere...ma è stata più che sufficiente l'ormai consueta stesura del "diario di bordo", rivelatasi un'impresa ciclopica data l'inadeguadezza dei momenti e dei luoghi in cui ci apprestavamo a redigere i nostri componimenti.
Mi limiterò quindi ad inventariare fugacemente cosa è stato fonte di moti interiori (oltre all'acqua con i germi autoctoni intendo):
- i bambini, splendidi, tanti, con sguardi intensi, il mocciolo al naso e sorrisi che squagliano più della salamoia di Roger Rabbit
- la povertà, disarmante, che fa incazzare, fa venir voglia di portarli via da lì perchè la carità non è una buona soluzione e d'altra parte voglia di lavorare non ne hanno
- il cielo dell'altro emisfero, limpido, nero, con tante stelle quante è difficile immaginarne e con la luna storta
- il verde lussureggiante, perfino troppo, soffocante, una vegetazione incombente, quasi intimidatoria
- tutte le cose studiate sui libri che finalmente ho avuto modo di osservare, toccare, constatare di persona, come i giardini di formiche e le piante epifite
- i lemuri golosi di papaya, morbidosi e cucciolosi (...e queste sì, sono definizioni scientifiche!)
- gli inquilini in camera (gechi e insettazzi titanici schifosi oggetti dei miei incubi più terrificanti)
- il cibo: banane, banane, banane, zebù, banane, banane, zebù, banane, aragosta, banane...
- le condizioni igieniche pessime, ma pessime proprio, ed io non sono una che si formalizza!
- lo stato confusionale di innamoramento che tinge di rosa anche le situazioni più intollerabili.

Ma ovunque ci si girasse il panorama era mozzafiato e, come se non bastasse, era sufficiente la consapevolezza di essere lì per rendere ogni cosa speciale. Come ha detto Claudio, un compagno di viaggio: non si cammina semplicemente sull'erba, si cammina sull'erba del Madagascar...e tutto assume un altro valore.

Posto un po' di foto qui, stavolta non le metto nemmeno in ordine, tanto alla fine si scombinano sempre! Ne aggiungerò altre prossimamente, perchè non riesco davvero a scegliere le più belle ed arrivata ad un certo punto non posso più scartarne!